C’è eccitazione nell’aria. L’Ansiusa si è svegliata scoppiettante ed il Semplice, quasi sempre l’ultimo a salire in sella, è ultimo come al solito ma in perfetto orario. Arturo non può lamentarsi. Parmense di nascita ma svizzero nell’anima, batte il minuto e non lascia passare il minimo ritardo. Come alunni ad una gita scolastica i cavalieri si sono messi in marcia fremendo per l’imminente incontro con uno dei castelli più belli al mondo. La giornata alterna luci ed ombre e cavalcare è un vero piacere. Il tempo scivola via come le cartoline lungo il percorso sino all’anteprima del castello, tutta carica di emozione, le cui torri si stagliano in lontananza appena sopra le cime degli alberi. Torrechiara! A dividere il gruppo dalla fortezza c’è però ancora il pranzo, semplice e squisito consumato in un vicino maneggio.
Dopo la siesta finalmente arriva il momento tanto sospirato. La compagnia si incammina lungo un vigneto e con l’apparire del castello compaiono anche un uomo con una mantella scura ed un falco. Il gruppo si ferma sbigottito ed il falco alla vista dei cavalli vola in cima a dei rami. Perché scappate? Chiede l’uomo con la mantella. Lo stupore aumenta ancora di più tra i cavalieri. Il trasparente è l’unico che ha il coraggio di replicare: non stiamo scappando, siamo sulle orme del falco e del lupo. Il respiro dell’Ansiusa si fa affannoso e la dama di Rivergaro trasmette tutta la sua l’agitazione alla propria cavalla. Perché scappate? Insiste nuovamente l’uomo con la mantella. Interviene allora l’Onorevole che con diplomazia spiega che in realtà la compagnia è alla ricerca di una spiegazione a dei sogni ricorrenti e comuni ad alcuni di loro. L’uomo a quel punto arretra e con un gesto richiama il falco che si posa un attimo dopo sul suo braccio. Allora siete voi! Ecco spiegato come avete trovato la Strada Bianca.
Come? Chiesero più o meno tutti.
A meno che voi non stiate scappando da quella marea nera che vi insegue, disse l’uomo, l’unico modo per trovare la strada bianca è che vi sia stata indicata. L’Ansiusa getta lo sguardo alle sue spalle: quale marea? Indicato chi? L’uomo però prosegue nella sua spiegazione incurante della perplessità che stava suscitando. Salvate la strada bianca: è la vostra missione. Quando l’ultimo centimetro di questa strada sarà coperto dalla marea nera che vi sta inseguendo per l’umanità sarà troppo tardi. Detto ciò, l’uomo con la mantella si eclissa con il falco si tra i filari.
Belin che esagerazione! Esclama poco dopo il marinaio. Ma di che marea stava parlando? Domanda invece lo Zio Max. Nessuno risponde. L’Onorevole chiede allora chi tra i cavalieri fosse il sognatore del falco. Il Presidente, replica Il Trasparente, peccato ci aspetti per cena, il falco era per lui.
Perplessi e meditabondi sulle parole dell’uomo con la mantella scura, la compagnia riprende il cammino arrivando sotto le mura del castello. Il Trasparente senza indugio, rimanendo in sella al suo destriero, varca il portone ed entra nel borgo, attraversa la seconda cinta di mura e sale per la strada in sasso sino all’entrata del castello entrandovi. Il Semplice, che lo seguiva, si ferma di fronte all’entrata. Alcuni turisti non credono ai loro occhi e scattano diverse fotografie: cavalli e cavalieri all’interno di un castello sembrano una coreografia perfetta. Poco dopo Il trasparente ritorna sui suoi passi e quando incrocia lo sguardo del Semplice sussurra: mi hanno detto che se il cavallo sporca devo pulire. Il Semplice sorride ed elenca: anidride carbonica,monossido di carbonio, ossido di azoto, micropolveri, eccetera eccetera. Il Trasparente lo fissa interrogativo. Un auto sporca molto di più ma lo fa con discrezione. Continua Il Semplice.
Sai che ti dico, esclama l’altro, da quando siamo partiti incrociamo luoghi che hanno o hanno avuto a che fare con il petrolio, non è che l’uomo con il falco si riferiva a questo?
I due stavano ancora discutendo quando raggiunto il resto della compagnia e incamminatisi lungo un sentiero che porta verso il fiume incrociano un cartello recitante: Percorso Pedonale Divieto Di Accesso Ai Cavalli. In nord America, quando un sentiero battuto da uomini a cavallo attraversa una strada, un cartello stradale segnala agli automobilisti il diritto di precedenza dei cavalieri. Sotto uno dei luoghi medievali più incantevoli i cavalli invece sono banditi. L’Ansiusa, dopo una breve riflessione dichiara: ragazzi, dobbiamo salvare le Strade Bianche!
Arrivati al fiume la compagnia trova dimora per la notte. Lo Zio Max cogliendo di sorpresa tutti quanti confida che l’indomani deve presenziare ad una riunione importante e cede il testimone ed il suo cavallo allo Zio Beppe. Salve Zio Beppe, esclamano in coro gli altri cavalieri infilando le gambe sotto il tavolo ed il cucchiaio in una capiente scodella di pasta e fagioli buona come nessuno l’aveva mai mangiata.
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